Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Straordinario, il miglior Branagh insieme a Frankenstein di Mary Shelley e a Pene d'amor perdute. Branagh riesce nell'impresa di prendere il teatro e farlo diventare cinema puro, le sue trasposizioni non scadono mai nella maniera o nell'effimero. In Il flauto magico utilizza la sua compagnia teatrale e sorprende con semplicità, senza dimostrare lo stile nell'aderenza al testo. Il flauto magico funziona perché si basa su una messa in scena tradizionale, puramente inglese, in cui il kitsch viene assorbito e la narrazione non viene mai appesantita da stilemi retrogradi, basandosi su un canovaccio che si innalza grazie ad un tocco alato che ha solo Branagh. Grandi invenzioni scenografiche, il film si libera da subito delle promesse di austerità o dalla pretesa di classicità posticce proprie di Ivory o di Wright.
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