Regia di David Lynch vedi scheda film
Questo film è il personale "Ulisse" di Lynch. Se già in "Mulholland Drive" ci aveva lasciati soli a sognare nelle strade di Los Angeles, qui ci abbandona in un incubo immaginifico e monumentale, dopo averci dato un filo di speranza nella prima ora. Poi le porte cominciano ad aprirsi e chiudersi su universi pseudo-paralleli, i ruoli s'invertono, si confondono, lo spazio tempo ondeggia e ci si ritrova, ancora una volta, perduti nelle larghe braccia di David. Non m'interessa capire la trama in un film di Lynch, ma lasciarmi morbidamente empatizzare con le immagini. Pazzesca Laura Dern, in un autentico tour-de-force. E' tutto ok, stai solo morendo.
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