Regia di David Lynch vedi scheda film
INLAND EMPIRE è probabilmente un capolavoro (probabilmente nel senso che forse in futuro sarà considerato tale: per me già lo è). E' un film praticamente senza trama, perché vive della commistione tra realtà, finzione cinematografica, sogno e proiezioni della mente, che sia essa sana oppure disturbata. Il cinema di Lynch nasce laddove comincia il sonno della ragione, che, come si sa, genera mostri. E il regista americano, che proprio oggi compie 62 anni, gode a far sorgere più mostri possibile dagli anfratti oscuri della nostra mente. Lynch è sicuramente una figura irregolare nel panorama cinematografico americano, ed è stupefacente che riesca ancora a trovare grossi finanziamenti per questi suoi affascinanti deliri cinematografici (stavo per dire filmici, ma l'opera è interamente girata in digitale, e quindi ciò che manca è proprio il film, nel senso di pellicola). Ma, grazie a Dio, c'è ancora qualcuno che finanzia film fuori dagli schemi come questo, e tra questi c'è da apprezzare Laura Dern che, oltre che comparire in qualità di coproduttrice, dimostra finalmente di essere anche una bravissima attrice. Lunga vita a registi come questo. (20 gennaio 2008)
Un'attrice di Hollywood riceve la visita di un'anziana vicina, che le predice che otterrà la parte in un importante film. La predizione contiene, però, alcune oscure minacce che inquietano l'attrice. Il film è il remake di un vecchio film polacco, intitolato 47, che non fu mai portato a termine per alcuni tragici e misteriosi fatti.
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