Regia di Roberta Torre vedi scheda film
Roberta Torre è una regista più che interessante nel nostro panorama cinematografico, è vero che tutte le strade che tenta non sono andate nel verso giusto, ma almeno le tenta con coraggio e stile, tiene conto del panorama internazionale cercando di personalizzare il suo personale apporto.
Qui ha un'idea buona che proviene da panorami distanti dal nostro cinema come Kubrick e Friedkin, rispettivamente in Eyes Wide Shut e Cruising,, ma anche Scorsese, un discorso di travaglio psicologico di un personaggio che assorbe, naturalmente e necessariamente, quello che si propone di esplorare. Ma la sceneggiatura non contribuisce a sostenere il pensiero della regista che ha scritto la storia, il duo formato da lei stessa e dal più che interessante Heidrun Schleef, non è nella sintonia giusta.
Eppure non manca un Lo Cascio intenso ed introspettivo e la scelta della fotografia di Daniele Ciprì, che sa davvero di magico, manca invece l'interprete femminile che per ragioni di coproduzione si è adagiata sulla Mouglalis, per cui non basta la sensualità che esercita con il suo corpo, ma dalla sua una mancanza di recitazione che affligge non poco il suo personaggio ed in più testardamente doppiato da lei stessa con tonalità fuori dai dialoghi.
La musica a dir poco bellissima di Shigeru Umebayashi (In the mood of Love) sottolinea e contorna perfettamente l'atmosfera.
Quindi un progetto pensato in profondo ma realizzato sprecando il pensiero stesso preposto
Una stroia che poteva essere forte sia di tensione che costruzione dei personaggi, ma si è persa senza un perché
Un'idea interessante e che poteva rendere molto di più, ma la regista si è persa senza capire il perché
La sua tensione è forte, come il eprsonaggio richiedeva, ma non è staot servito bene dal resto
Assolutamente fuori il luogo e la sua voce fa il resto
Un ottimo caratterista
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