Regia di Jim Sonzero vedi scheda film
Fotografia accattivante, quasi espressionista, un bel montaggio videoclipparo sì ma con stile e funzionale alla storia, e soprattutto quegli echi romeriani che male non fanno. Il travagliato lavoro prodotto da Wes Craven ha il pregio di essere diretto da un professional che ha forse qualche ambizione autoriale, ma che sa restare nel suo ruolo di mestierante, almeno fino adesso. Tutto è lasciato all’estetica che porta avanti l’azione, piuttosto che alla risaputa narrazione. La bella e brava Kristen Bell, affiancata da Ian Somerhalder (classe ovviamente ’78) si muove tra i morti affamati di vita come un angelo tra i diavoli, e l’inquietudine che il suo viso traspare fin dall’ambiguità del suo personaggio più famoso, ovvero la nostra Veronica Mars, è un marchio di recitazione che è un piacere per i fans. Il Boone di “Lost”, invece, nei panni del solito ragazzo bello e tenebroso che vive da solo, è un’altra chicca. Infatti, i ruoli stereotipati sono i più facili da fare, ma attenzione si può cadere nel ridicolo all’improvviso, cosa che Ian non fa.
Se vogliamo leggere tra le righe il film ci mette in guardia dall’alienazione di internet, e la set decoration, complice la magistrale fotografia e i vari inserti in computer graphic davvero seducenti, aiutano nel restituire allo spettatore atmosfere vecchio stile sospese tra Hitchcock e il noir dell’epoca d’oro. Forse frettoloso e con una sceneggiatura iterativa, tipica di cartoni animati e film porno, poteva ambire di più. Resta comunque un palmo sopra il grosso degli horror metafisici di questa stagione.
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