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Slevin. Patto criminale

Regia di Paul McGuigan vedi scheda film

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La recensione su Slevin. Patto criminale

di FilmTv Rivista
8 stelle

Ecco un bel filmino nonostante premesse rischiose e una partenza pessima. Sarebbe bene dire pochissimo della storia: solo che un ragazzo, nudo con asciugamano stretto attorno alla vita, è prelevato da due scagnozzi in casa di un suo amico, per il quale è scambiato, e scortato in udienza da un boss della malavita. Da qui parte una vicenda che all’inizio sembra possedere e prendere meccanismi alla Tarantino, ma poi si sviluppa a sorpresa come una matrioska sempre più nera e disperata, dove nessuno è quello che sembra, finendo per rappresentare un mondo di sangue ormai fatto nostro; aprendosi addirittura nel finale a uno sguardo di generosità che, se ci si pensa un attimo, appare più funerario del previsto. In quello che è l’aggiornamento non dichiarato di La sfida del samurai, il regista di Gangster No. 1 conferma uno sguardo che sotto la scorza durissima di genere riesce a essere specchio tragico della contemporaneità. Costruito con efficacia certosina, Slevin – Patto criminale ha inoltre dalla sua un protagonista perfetto (Josh Hartnett si è rivelato l’attore più intelligente e bravo della sua generazione: guardatelo nel precedente film di McGuigan, Appuntamento a Wicker Park) e un cast di comprimari di lusso, con Stanley Tucci in testa (magnifica la sua “ultima” scena).

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 35 del 2006

Autore: Pier Maria Bocchi

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