Regia di Paul McGuigan vedi scheda film
Andiamo sempre cercando nuove sensazioni, “altro” cinema, “altri” attori, e poi, quando il tutto viene servito con genialità e mestiere, come con Slevin, rischia il passaggio seminosservato e l'abbaglio e lo sconvolgimento viene riservato solo per i bastardisenzagloria ed i nemicipubblici ben pompati dal sistema. Non l’avete mai visto Slevin? Affittatevelo, scaricatevelo, compratevelo, fatevelo prestare, fate come vi pare, ma dategli più che un’occhiata, una sola potrebbe affogarvi negli incastri a flasbackes, demolirvi le percezioni, scoraggiare l’intuito. Allora (ri)scoprirete il thriller, il pulp, la tensione ed il montaggio, la frenesia e la scalanatura, l’ordito e la trama, la recitazione ed il dialogo, un accattivante simil Brad Pitt che risponde al nome di Josh Hartnett, sparito purtroppo nei gorghi dello star system, un tenero feroce Bruce Willis, due guappeschi figuri come Ben Kingsley e Morgan Freeman che con sole tre parole magnetizzano ascolto e visione. (Ri)scoprirete quel gusto per il citazionismo sottolineato forte, la scena secca anticipata per triturarti il cervello, la surrealtà di spari e sangue, angolati da quasi sempre inedite posizioni, fino al deoffuscamento finale, che ricompatta tutti i files. La mossa Kansas City ha funzionato al contrario, stavolta. Ci imbrattano di presunti capolavori, e gli Slevin ci sfuggono via… non ci facciamo fregare!
In fondo, se i Tarantino e gli Allen ormai svivacchiano, qualcun altro dovrà pure emularli... ;)
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