Regia di Francesco Amato vedi scheda film
Bocciato, un ragazzo non può andare in vacanza in Europa con gli amici. Sale sul motorino e decide di raggiungerli. Si ferma a pochi chilometri da Roma, dove vivrà un'estate comunque ricca di emozioni e soddisfazioni.
Ma che ci faccio qui!, che omaggia nel titolo un romanzo quasi omonimo di Bruce Chatwin (Che ci faccio qui?, a scanso di equivoci una copia viene inquadrata nel finale), rappresenta l'esordio registico per Francesco Amato, 28enne proveniente dal Centro Sperimentale di Cinematografia e già autore di qualche corto e documentario. Un debutto classico, con una storia di crescita, di presa di coscienza e di approccio alla vita adulta, trattata con un pizzico di disincanto e di realismo, ma non troppo. Un romanzo di formazione postadolescenziale nell'Italia del terzo millennio, cercando di strappare qualche sorriso e altrettante lacrimucce; Amato non è Muccino, ma tende a quel tipo di cinema, senza dubbio - e non c'è nulla di male in ciò, sia chiaro. Ma il risultato è qualche banalizzazione di troppo e una chiara ricerca dell'emozione facile, a discapito della tenuta narrativa della storia (esplicativa in maniera eccellente di questo concetto è la fragorosa chiusura su un brano di Gianna Nannini). La sceneggiatura è firmata dal regista in compagnia di Andrea Agnello, Daniela Gambaro e Pier Paolo Piciarelli; nel cast non compaiono nomi di grande rilevanza e al fianco di qualche volto noto (Paolo Sassanelli, Manuela Ungaro, Gianfranco Barra) troviamo due protagonisti anch'essi al debutto (e non disprezzabili), cioè Daniele De Angelis e Chiara Nicola. L'opera seconda di Amato arriverà solamente sei anni più tardi: Cosimo e Nicole (2012). 3/10.
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