Regia di Francesco Amato vedi scheda film
Un giovane romano, di famiglia bene, è bocciato e non può seguire suoi due amici in un viaggio in inter-rail attraverso l'Europa. Nonostante ciò decide di partire lo stesso e raggiungerli con il suo ciclomotore, ma il viaggio finisce presto, in uno scalcinato stabilimento balneare di una imprecisata località del litorale laziale. Prima forzatamente, poi quasi con complicità, sarà risucchiato dalla varia umanità, dolente e gaudente, che popola quel luogo. Senza pretesa di realismo, il fuggiasco dapprima è lavoratore coatto dello stabilimento - a nulla valgono le rimostranze che volge contro l'improvvisato "padroncino"; poi il toyboy di una signora ricca e generosa; infine, nuovamente, sarà un collaboratore del suo precedente padroncino, finendo per innamorarsi della figlia. Il film mette l'accento sui caratteri delle persone ed è volto a mostrare quanto di buono e profondo ci sia sotto le scorze, anche ruvide, di ognuno, nonostante le debolezze e le difficoltà quotidiane del vivere. In particolare, spiccano la figura ricca di contrasti di Tonino, balneare abusivo, rozzo e dalle vedute un po' ristrette, ed al tempo stesso vittima della traversìe della vita (morte della moglie, perdita del precedente lavoro di operaio, una figlia adolescente da crescere), e della figlia, un "maschiaccio", insicura di sè e anche per questo aggressiva verso chi le rivolge un po' di affetto. L'amicizia e l'amore per il giovane protagonista la rendono poi più sicura e dolce. Le recitazioni non sono male; il film è nel complesso godibile anche grazie ad una vivace colonna sonora.
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