Regia di Alessandro Pambianco vedi scheda film
Nonostante i pochi mezzi a disposizione e una sceneggiatura colma di lacune, ancora una volta ispirata a "Non Aprite quella Porta" (il killer è un palese omaggio a "Leatherface"), "La notte del mio primo amore" si rivela un thriller/horror sopra le aspettative.
Rispetto ai film made in Italy di ultima generazione, si nota una cura nella messa in scena e nelle interpretazioni superiore al solito. Gli attori fanno la loro figura (non c’è traccia dell’odioso doppiaggio che di solito penalizza i nostri prodotti) e anche il debuttante Pambianco si impegna non poco dietro alla mdp. Moltissimi gli omaggi a Dario Argento sia espliciti (la villa dei fatti si chiama proprio "Villa Argento") che impliciti, si vedano le frequenti carrellate sui pavimenti o sulle scale, ma anche le sequenze di apertura, nonché la colonna sonora in stile "Non ho sonno".
Purtroppo lo script non è dei migliori e questo penalizza il risultato finale. Anche l’effetto sorpresa si rivela telefonato, mentre sono totalmente assenti le caratterizzazioni dei personaggi (del killer, a esempio, si sa davvero poco).
Ottimo il montaggio, più che sufficiente la fotografia (seppur in qualcuna scena troppo tenebrosa). Forse un pizzico in più di gore sarebbe stato gradito.
A ogni modo, la visione risulta sufficientemente piacevole e si respira un po’ di sana tensione. Voto: 6
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