Regia di Nicholaus Goossen vedi scheda film
Figlio diretto dei vari American Pie e di una certa sottocultura vegetale, non è esattamente quel che si dice un film indimenticabile. Costruito con frettolosa noncuranza, vorrebbe essere libertino e spregiudicato, invano. Gli Hippy non esistono più, e quelli che ancora esistono vanno in giro in giacca e cravatta (chi si veste come allora è un retaggio o un reduce).
Le canne ormai se le fanno quasi tutti ma in particolare due tipi di persone: quelli che realmente si sentono bene nell’atto del fumo e trovano una specie di dimensione spirituale (e che vanno rispettati) e quelli che fumano per moda, perché tanto ora tirano più i fattoni (i peggiori). Il protagonista del film probabilmente appartiene alla prima categoria; il pubblico di riferimento del film sicuramente appartiene alla seconda categoria.
Sulla carta non era malaccio, anche se, detto fra noi, ci siamo un po’ scocciati di questo genere di film in cui ci sono due elementi imprescindibili attorno a cui ruota tutta la storia: una festa devastante con mille persone in casa e l’ossessione del sesso (seppur sottotono). I momenti migliori sono offerti dall’incredibile trio di anziane signore coinvolte nell’operazione: Doris Roberts è adorabile, il premio Oscar Shirley Jones sconcertante e Shirley Knight decisamente scioccante (c’aggià fà pè campà).
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