Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Un Salce che ha dato il sangue per questo film, raro e penso ormai quasi invisibile, se non in una versione non certo al meglio e vista per motivi di curiosità cinefila. Scritto da Ennio De Concini e sceneggiato dallo stesso con lo stesso regista, si rinuncia ai grandi cast per rispettare meglio un'idea di cinema che dipende molto dal periodo, siamo nel 1968; un inizio quasi documentaristico a da film inchiesta, condotto al microfono dallo stesso Salce che ci dà un'immagine perfetta di una crisi esistenziale e politica, in cui i giovani cercano di reagire. Una satira che sfiora alle volte il qualunquismo, ma che tesse bene la sua tela per arrivare ad un finale conturbante, ed oggi per niente inattuale. Non mancano le trovate originali, come quelle del coro greco e di quello operistico che rendono la satira ancora più sorprendente. Certo Salce non è Ferreri o Petri, quindi nomi a cui siamo abituati a certi temi, ed il mercato e le produzioni essendo realiste lo assecondano, almeno in parte,e quindi, pur avendo una produzione Vides e cioè di Cristaldi, la protezione non è sufficientemente protettiva verso il film che lo lascia andare nel dimenticatoio che dura ormai dalla sua uscita. Se poi si vede il film ci si rende conto di questo ripudio, che è poi frutto sia della destra che della sinistra.
Una storia che sembra il frutto di un film di Kubrick, prima maniera, che va oltre il consentito politicamente parlando. e che quindi ne ha scontato le conseguenze.
Un Salce sorprendente,e che spiega poi il suo afflosciamento avvenuto negli anni a venire dopo degli esordi più che interessanti.
Nle ruolo del fotografo maltrattato
Scene quasi hard per il temo, ed il suo futuro sarà sempre in quiesto tipo di cinema porno soft
La cantante che sfrutta il suo momento in Tv
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