La recensione su Colpo di stato

Ispirato dalla playlist dell'utente Panflo , che ringrazio sentitamente per il suggerimento , mi sono messo alla ricerca di questo titolo sul quale , a causa della mia poca conoscenza dell'autore , nutrivo forti dubbi .
Orbene , mai pregiudizio era più infondato di questo ; oltre alla notevole sorpresa nel notare che la registrazione portava il marchio di Canale 5 agli albori , subito dopo aver mutato il nome da Telemilano , ero costretto , al dipanarsi della storia , a prendere atto che mi trovavo di fronte ad un'ottima prova di regia , piegata sì alle esigenze della  satira feroce ( il fotografo di moda immancabilmente francese che si trova in ogni dove ed in ogni frangente ) ma anche capace di visioni anticipatorie dei tempi ( qualcuno mi dica se il lamento delle maschere da teatro greco non ha anticipato di 20 anni quello di Allen ne "la dea dell'amore" ) e di omaggi al cinema di Bunuel ( la costante ed immancabile non fruizione dell'atto sessuale di una coppietta che segue in tv l'andamento dei dati ) e di Ferreri ( la camera in cui vengono ammassate masserie di ogni tipo mi ha ricordato la cucina dove Piccoli condisce la pistola in "dillinger è morto" ) .
Ambientato in larga parte nel visionario Palasport di Roma del grande Nervi , in quanto lugo dell'installazione del computer gentilmente donato dall'amministrazione a stelle e strisce , il film narra di un'ipotetica vittoria del Pci alle politiche del 72 sancita , anticipatamente , dalla capacità del sopracitato elaboratore di "leggere" le schede direttamente nelle urne , per cui prima dello spoglio ufficiale .
Per chi fosse un patito dei luoghi culto della prima repubblica si può notare il rimando alle cene in casa dell'editore de "il tempo" di allora (  Monti se ben ricordo ) frequentate dall'establishment politico e militare ( fino a poco tempo fa sono continuate ) e la sempre affascinante Villa Torlonia , crocevia simbolico di ogni nefandezza dell'italia del fascio , e poi della repubblica .
Immancabili le alte gerarchie del clero , il  papa inginocchiato in preghiera a castel gandolfo , il corpo diplomatico statunitense con contorno di generali d'assalto invasati alla Stranamore , ed il tremebondo comitato centrale del Pci che , dopo consultazioni esilaranti con la madre Russia , riuscirà a mettersi d'accordo col governo per il mantenimento dello status quo nelle italiche terre .
Molto interessanti i commenti effettuati con brani in stile operetta , ai quali Salce affida il compito di sbertucciare un pò tutti i protagonisti della storia .
Penso di poter dire che l'opera ha il pregio di tradurre quella che era vissuta come un'epoca in cui necessitavano grandi cambiamenti , ed azioni coraggiose , ma nella quale non vi era nessuno che avesse la statura politica necessaria per metterli in atto .
Qualcuno vi leggerà analogie col presente , ma si tenga conto che il referundum sul divorzio aveva già avuto luogo per cui penso di poter suggerire che non era certo il coraggio a difettare , nell'italia di quel tempo .
Ma questa è un'opinione strettamente personale .

Sulla trama

La "trama" è molto semplice : approfittando del clima pre-elettorale il buon Salce ci mostra le faccende di piccolo cabotaggio dei politici del tempo , impegnati in visite a domicilio , in calorose strette di mano del caso sociale di turno , in propaganda nelle corsie di ospedali ovvero nella "cura" del proprio serbatoio elettorale .
In questa bolgia di manifesti , striscioni , manifestazioni più o meno spontanee , ecco che arriva la novità del momento , annunciata dal console americano su macchinone chilometrico di ordinanza , ovvero il "cervellone" con tanto di creatore al seguito .
Una volta installato , e monitorato a tempo pieno dalla Rai , il nostro protagonista inizia a conteggiare le schede mentre ancora le votazioni sono in corso ; dopo un iniziale vantaggio governativo , la musica cambia in fretta e le festose aperture di bottiglie di italico spumantino vengono soppiantate dalle telefonate allarmate dei vertici delle forze armate che mobilitano delle cenciose e raffazzonate unità combattenti , pronte al presidio dei punti sensibili dello stato .
Ovviamente anche lo zio Sam fa la sua parte , tra i Nike che compaiono sulle rampe di lancio alternati alle immagini d'epoca delle preparazioni dei bombardieri sulle piste di decollo .
Ed il Pci che fa ? Tenta invano di telefonare a Mosca , peccato però che il telefono sia controllato dai nostri servizi rendendo impossibile la comunicazione se non dopo ore d'attesa .
Una volta che la comunicazione è stabilita di che cosa si parla ? Del tempo e della famiglia , arrivando a far intendere che Mosca non ha nessuna voglia di mettersi in un guaio del genere .
Dopo tutto ciò , inframezzato dalle immagini di  un'imbarazzata Rai che sostituisce la diretta del conteggio con le canzoni  dal tono rivoluzionario di una sconosciuta ( ma molto carina ) cantante , arriva la visita del segretario del Pci ai vertici della maggioranza , che si conclude con le classiche dichiarazioni tarallucci e vino condite dalle immancabili dichiarazioni di fermezza del partito dei proletari , che maschera la propria decisione con la necessità di non fare il gioco del turpe disegno imperialista , volto a creare le condizioni per scatenare una guerra sul territorio italiano .

Sulla colonna sonora

Canzoni , per lo più di protesta , dell'epoca . Alcune che non avevo mai sentito , e dire che al mio paesello l'80% votava Pci .
E non si parlava di dittatura , a livello locale , che invece era palese .......... quando si dice la coerenza .

Cosa cambierei

Niente , uno spaccato dell'italia che era... e che è ancora .

Su Luciano Salce

Vari colpi di genio , tempi un pò dilatati nella seconda metà ma in generale mi ha fatto venir voglia di vedere qualcos'altro di suo .