Regia di James W. Robertson vedi scheda film
Nei primi Ottanta l'horror ebbe un'impennata "finale" come strascico alle maggiori libertà visive che il genere si era preso nel ventennio precedente,con aumento della violenza mostrata,sangue ed effetti speciali in espansione e spaventi quindi evolutisi.Se da noi Umberto Lenzi,Lucio Fulci ed Aristide Massaccesi facevano incassare bene nelle terze visioni con i loro truculenti exploit ad alta esposizione di macellerie ad opera dell'artigianato nostrano circa trucchi ed altro,ecco dal Canada un film di cui all'epoca,molti giovanissimi spettatori coltivarono il culto,ed attraverso il tam-tam tra spettatori fecero venire la curiosità ( e qualche posteriore spaventuccio) a chi il film non lo aveva visto.Ricordo che ai tempi dei miei coetanei che avevano visto la pellicola lo descrivevano come "tremendamente impressionante" e via esaltando:trent'anni dopo "La casa di Mary" è un B-movie piuttosto efferato,in cui le morti vengono inflitte con macabra fantasia degli sceneggiatori,ed al regista Roberson va ascritto il tentativo,qua e là riuscito,di creare una forma di suspence prima delle uccisioni delle varie vittime prescelte.Però quanto a recitazione o qualsiasi forma di dialoghi presenti nel film,lasciamo proprio stare,si sconfina spesso nel ridicolo:certo,si dirà,è di quel cinema-cinema che basa quasi tutto sulle sensazioni scatenate,e ci si può spaventare o rimanere colpiti dai numerosi delitti compiuti dallo spirito di una strega annegata in un lago. Ma di film fantastici o dell'orrore meglio scritti o girati ce ne sono abbastanza per classificare questo come un lungometraggio di poco conto nella storia del genere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta