Regia di Bruno Mattei vedi scheda film
Un maniaco travestito da pagliaccio uccide belle ragazze che lavorano come telefoniste in una hot line; indagano due poliziotte che, per arrivare al serial killer, decidono di inserirsi in incognito nell'ambiente.
Il clown assassino proviene direttamente da It, il libro di Stephen King uscito a metà degli anni '80 e trasformato nel '90 in una serie televisiva americana; tale serie approdò quindi sugli schermi italiani a inizio '93: ed ecco spiegate le origini di questo Omicidio al telefono, che per il resto della trama e della struttura narrativa comunque non ha evidenti debiti con il citato It. Bruno Mattei, che qui si firma Frank Klox, per campare ha girato un po' di tutto (davvero di tutto: porno inclusi) e qui si mette alla prova con il thriller-soft-erotico, con i risultati prevedibili: tutto decisamente grossolano, interpreti di terza scelta, una storia banalotta e una confezione 'un tanto al chilo', che non sta a guardare troppo per il sottile la forma. Sceneggiatura dello stesso regista insieme a Ninì Grassia; Omicidio al telefono è innanzitutto una lunga carrellata di sequenze di accoppiamenti sessuali molto, molto verosimili (che ne esista una versione hardcore? Non sembrerebbe, ma il dubbio è lecito), attorno ai quali si sviluppa una storiella striminzita di sangue e violenza. Intrattenimento per un pubblico adulto e senza eccessive pretese. Fra gli anonimi interpreti compare anche Antonio Zequila, qualche anno più tardi reso famigerato da una serie di partecipazioni a trasmissioni tv trash. 1,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta