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Questa trasposizione della tragedia shakespeariana, diretta da Stuart Burge, è uno strano ibrido tra teatro e cinema in cui, tra i due medium, è più il primo a prevalere: la parola proferita dagli attori in scena e la loro gestualità hanno certamente una valenza maggiore di ogni scelta registica, invero ridotta all'osso e secondo me rappresentata dall'assenza quasi… leggi tutto
Recensione
Questa trasposizione della tragedia shakespeariana, diretta da Stuart Burge, è uno strano ibrido tra teatro e cinema in cui, tra i due medium, è più il primo a prevalere: la parola proferita dagli attori in scena e la loro gestualità hanno certamente una valenza maggiore di ogni scelta registica, invero ridotta all'osso e secondo me rappresentata dall'assenza quasi…
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