Regia di John Lasseter, Joe Ranft vedi scheda film
Lung(hissim)ometraggio Pixar, che racconta di auto antropomorfe che vivono tipiche avventure umane. Protagonista è l’astro nascente delle corse, il borioso ed egocentrico Saetta McQueen, che nel trasferirsi coast-to-coast verso la California, dove dovrà dimostrare il suo valore contro i campioni con i quali aveva pattato l’ultimo Dinoco cup, incappa in un imprevisto che lo blocca a Radiator Spring, dove in poche ore impara più di quanto avrebbe potuto fare in 1000 Piston cup…
Prolisso e moralista: Cars è una delusione completa. Non consci del fatto che degli ottimi disegni animati (poco disegni e molto animati) non riescano da soli a fare un bel film, lo storico autore John Lasseter dà vita ad un film molte spanne sotto i capolavori della stessa major “Alla ricerca di Nemo” e “Up”. La pochezza del film, completamente inadatto (ricco com’è di citazioni, riferimenti, allusioni) ad un pubblico di ragazzi, è anche colpa della caratterizzazione: né il protagonista, né gli altri piccoli e grandi personaggi di contorno (i siti specializzati ne contano ben 46) hanno la personalità per rimanere negli annali. La versione italiana poi, ci regala i soliti versacci del grande fagocitatore Pino Insegno, la risata da ulcera garantita di Sabrina Ferilli, gli slang (non sempre richiesti) degli emiliano-romagnoli Alex Zanardi, Marco della Noce e Ivan Capelli, a cui fa prova a fare da contraltare una delle ultime magistrali prove in carriera di Cesare Barbetti.
Inverosimile anche per un film, per di più di animazione, la trasformazione totale e repentina di Saetta McQueen da ambiziosa stella luccicante dello starsystem automobilistico ad indifesa mammoletta sognante: è come se, per usare una metafora (espediente tanto caro alla Pixar) assaggiando un fagiolino biologico, qualcuno passasse da primo sostenitore della filosofia McDonald’s a Presidente mondiale Slow Food.
Non basta un finale volutamente ad effetto ed al limite del mellifluo per donare la sufficienza ad un film che prova ad attrarre usando gli espedienti che si usavano 50 anni fa: costumi buffi e tormentoni. Bandiera a scacchi; cia-ciao.
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