Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Versione per il grande schermo di un dramma teatrale concentrato in un atto solo di Tennessee Williams, "Improvvisamente, l'estate scorsa" ( il titolo è una frase che ricorre due o tre volte nel racconto della tragedia all'origine del racconto) elude in parte i riferimenti inerenti all'omosessualità, a causa, soprattutto delle restrizioni che comportavano il passaggio dalla scena al cinema, ma il film di Mankiewicz non manca di tramutarsi in una novella d'orrore sul finale, nella rievocazione del trauma subito dal personaggio di Liz Taylor. Gioco d'attori straordinari, diretti con piglio energico da uno specialista come l'autore di "Eva contro Eva", il dramma a tinte assai forti per l'epoca ( si parla di manicomi, lobotomia, omosessualità nascosta , linciaggio e cannibalismo, se vi pare poco...) è avvincente e crea il necessario pathos per giungere alla rivelazione finale, vero e proprio shock che, a quasi cinquant'anni dalla sua realizzazione, lascia tuttora una forte inquietudine. Si dirà che con tre interpreti di questa statura era difficile sbagliare, ma le tematiche trattate, i ruoli assegnati erano piuttosto delicate: sarebbe bastato una chiave interpretativa appena fuori misura, e avremmo assistito a un film sbagliato.
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