Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Dramma intenso, interpretato magnificamente da due protagoniste in stato di grazia. La Taylor è nel pieno della sua bellezza e pienezza artistica.
Film maiuscolo, con la Hepburn e la Taylor che si rubano la scena. L'impronta teatrale è evidente, le scene sono girate quasi interamente negli interni e si sprecano i primi piani durante i numerosi monologhi dei protagonisti. Curiosamente, e per pressioni della Taylor, toccò proprio a Clift - omosessuale schiacciato dal perbenismo strisciante a Hollywood - partecipare a una pellicola che dell'omosessualità fa il suo nodo centrale. Mankiewicz e lo stesso Tennessee Williams dovettero faticare non poco per aggirare le disposizioni censorie e tutto sommato questo giocò a loro favore: il tema viene accennato con grande raffinatezza e lo stesso fatto di non poter inquadrare il giovane Sebastian (per esplicito divieto) conferisce al personaggio una potenza evocativa ancor più suggestiva. Dramma di grande impatto che non può deludere il più esigente dei cinefili.
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