Sconvolta dalla tragica fine del cugino Sebastian, Catherine viene presa in cura da uno psichiatra. C'è qualcosa che lei non riesce a ricordare, la stessa cosa che il medico prova a rimuovere, la stessa cosa che la zia di Catherine, madre di Sebastian, non vuole sapere. Un segreto che alla fine esplode in tutta la sua drammatica evidenza, in contrasto con la morale dell'epoca.
Note
Atto unico di Tennessee Williams "allungato" per il cinema dallo stesso autore e da Gore Vidal. Quel che a teatro era detto a chiare lettere (il tema dell'omosessualità), qui viene solo accennato. Mankiewicz costruisce a poco a poco un'atmosfera da incubo assolato, con un uso antirealistico dei flash-back e delle scenografie. Strepitosa la Hepburn, che ebbe una nomination all'Oscar.
Amava essere amato come un Dio e coerentemente venne divorato come Dioniso. Mankiewicz aveva i corpi per mostrarci il banchetto e invece ce lo dice, ce lo dice, ce lo dice.
Drammon hollywoodiano sul tema dell'omossessualità. Interpretazioni formidabili da parte dei protagonisti. La Hepburn spesso e volentieri ha fatto parte nei film dai temi forti.
Ho rivisto con interesse il film dopo aver letto una recensione di una stimata collega del sito, che mi ha incuriosito e spinto a riprenderlo in mano. E' un dramma psicanalitico che reca intatta l'impronta morbosa di Tennessee Williams, ma che Mankiewicz ha saputo integrare con talento al proprio universo personale. Pur non essendo allo stesso livello dei suoi migliori film come "Eva contro Eva"… leggi tutto
Otto anni dopo la crisi economica USA del 1929, i soldi valgono come e più di prima: con quelli sarebbe possibile espandere le proprie necessità di istituzione ospedaliera, coprire i debiti di un marito che non c’è più, ma soprattutto comprare il silenzio e la complicità per dissimulare una fama a rischio di crollo. Violet Venable (Katharine Hepburn)… leggi tutto
Ben scritto e scomodamente accomodato nei salotti del perbenismo d’epoca, è un melodramma di forte spessore psicologico, ammaliante, ambiguo è straordinariamente gotico. Dalla verbosa regia di Mankiewicz affiora una borghesia malatissima, un’elite che nutre e svezza la propria stirpe in un turbinio di giochi masochisti e fantasmi edipici. Le maschere di Elizabeth Taylor…
Film maiuscolo, con la Hepburn e la Taylor che si rubano la scena. L'impronta teatrale è evidente, le scene sono girate quasi interamente negli interni e si sprecano i primi piani durante i numerosi monologhi dei protagonisti. Curiosamente, e per pressioni della Taylor, toccò proprio a Clift - omosessuale schiacciato dal perbenismo strisciante a Hollywood - partecipare a una…
Giocato tutto sulla psicologia dei protagonisti, il film di Mankiewicz nella relativa staticità dei luoghi (due soli contesti fanno da sfondo alla storia: il giardino esotico ed il manicomio, con la sola digressione del finale) si avvale in questo della professionalità di tre mostri sacri come Liz Taylor, Katharine Hepburn e Montgomery Clift (a soli tre anni dal grave incidente che…
Le recensioni su questo film sono per lo più di autorevoli “top user” come definiti da filmtv e pertanto lungi da me interferire sulla loro propensione per famosi scrittori e, di conseguenza, dei film provenienti da loro scritti. Il film in questione, tratto da Tennessee wulliams ne ricalca un dramma della sua vita inerente la sorella chiusa in un ospedale…
Una ricca vedova, il cui unico figlio è morto l’anno prima durante una vacanza in Europa, intende donare un milione di dollari a un ospedale psichiatrico: l’unica condizione è che sua nipote, testimone della morte del giovane e precipitata da allora in una grave crisi nervosa, venga sottoposta a lobotomia. Fin dalle prime scene si respira un’atmosfera malsana, con…
Il tema della follia mi ha sempre affascinato sin dalla lettura di alcune opere di Luigi Pirandello; il pazzo è colui che ha compreso la realtà per quella che è, quindi si estranea da essa (e come tale viene ritenuto pericoloso perché portatore di verità scomode), mentre i normali credono di aver capito tutto quando in realtà non vedono minimamente…
Ho rivisto con interesse il film dopo aver letto una recensione di una stimata collega del sito, che mi ha incuriosito e spinto a riprenderlo in mano. E' un dramma psicanalitico che reca intatta l'impronta morbosa di Tennessee Williams, ma che Mankiewicz ha saputo integrare con talento al proprio universo personale. Pur non essendo allo stesso livello dei suoi migliori film come "Eva contro Eva"…
Questo magnifico film di Joseph L. Mankiewicz, è stato riproposto, per pochi giorni, al Cinema Massimo di Torino (Museo del cinema) nell’ambito di una rassegna dedicata al grande regista.
Dall’atto unico al film Nel 1959 Joseph L. Mankiewicz aveva presentato l’adattamento cinematografico dell’atto unico Suddenly, Last Summer di Tennesse…
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Commenti (4) vedi tutti
Opera inquietante, unica nella grande vicenda cinematografica del regista
leggi la recensione completa di laulillaDramma intenso, interpretato magnificamente da due protagoniste in stato di grazia. La Taylor è nel pieno della sua bellezza e pienezza artistica.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloAmava essere amato come un Dio e coerentemente venne divorato come Dioniso. Mankiewicz aveva i corpi per mostrarci il banchetto e invece ce lo dice, ce lo dice, ce lo dice.
commento di michelDrammon hollywoodiano sul tema dell'omossessualità. Interpretazioni formidabili da parte dei protagonisti. La Hepburn spesso e volentieri ha fatto parte nei film dai temi forti.
commento di IGLI