Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Un altro tassello del puzzle della memoria di Avati: memoria di una campagna emiliana d'altri tempi, fatta di abitudini e tic, superstizione ed ingenuità; probabilmente Le strelle nel fosso non è uno dei titoli più noti della sua produzione, eppure - come sempre, d'altronde, per Avati - sono assolutamente impeccabili la costruzione della storia, fatta di piccoli dettagli e battute ordinarie ma ficcanti, la recitazione (con due degli attori preferiti del regista, cioè Delle Piane e Cavina, ma anche Capolicchio e la bella Roberta Paladini), gli ambienti (molte sono le scene all'aperto), ed un sottofondo malinconico – tristemente dolciastro, o dolcemente triste? – che si sparge per tutta le pellicola. "Le strelle nel fosso" è un'antica filastrocca in dialetto. 6/10.
1801. Quattro fratelli adulti ed il vecchio padre vivono nella quiete della campagna emiliana; all'arrivo della bella Olimpia, però, è chiaro che tutto cambierà. I cinque si innamorano di lei e finiscono per sposarla, tutti assieme e d'accordo.
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