Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
La bella ma trascurata moglie di un brillante architetto milanese,tradita dal marito e canzonata dall'amica che riesce nelle avventure galanti che lei sogna di avere, decide di passare all'azione vendicandosi dei due fedifragi e portandosi a letto amante, marito e figlio di quest'ultima. Finale beffardo e sconsolato.
Elegante e ammiccante commedia sociale di tradimenti e trasgressioni ambientata nella Milano del boom economico, tra i sollazzi dell'alta borghesia meneghina di liberi (e ricchi) professionisti della 'battuta libera' dove, tra una partita a golf ed una sgaloppata al polo, tra il rombo di bolidi a Monza e il volo silente di un aliante che sorvola il cielo della 'Madonnina', si gioca la partita crudele tra amiche annoiate, disinibite avversarie di una fatua rivalità sessuale. Forse artificioso e insincero nella rappresentazione di una realtà sociale di edulcorata ipocrisia, oscilla continuamente tra provocazione (ingenua) e dimostrazione pur conservando momenti di una elegante attenzione per i dettagli di una latente sensualità tra vernissage alla moda e le estemporanee trasgressioni della pop art. Puntando sugli inserti equivoci di un confuso onirismo Lattuada cerca di materializzare una plastica rappresentazione delle perversioni sessuali e del vuoto di valori di una borghesia annoiata che si trascina tra successi professionali e fallimenti personali, senza incidere con efficacia nella carne viva di una realtà assai più complessa e drammatica pur cercando di coniugare eleganza formale e leggerezza del racconto. Conta più come collezione di raffinate folgorazioni visive (le suggestioni stroboscopiche della festa elegante all'inizio del fim, il roboante erotismo dell'immaginario appuntamento all'autodromo di Monza) e per la seducente presenza scenica di un'avvenente Lisa Gastoni che per la fragile inconsistenza del quadro d'insieme anche per via di una complicata messa in scena e di un montaggio discutibile.
Ambizioni represse della commedia sociale.
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