Regia di Richard Lester vedi scheda film
Uno dei film meno gettonati di Lester, fu per diversi anni in attesa di esser realizzato direttamente dai romanzi di George McDonald Fraser incentrati sulle avventure amorose e battagliere dell'ufficiale gradasso e pasticcione, un po' vigliacco e un po' coglione Harry Flashman dell'esercito di sua maestà la regina d'Inghilterra in epoca napoleonica.
Lo stesso Fraser sceneggiò il secondo dei suoi dodici racconti in cui la trama ricalca in maniera quasi coincidente "Il prigioniero di Zenda" ma il protagonista del film si dissocia non poco dalle caratteristiche che aveva nei romanzi: è sicuramente un soldato imbranato ma non certo un codardo che mette la testa sotto la sabbia, è ingenuo ma anche affascinante e le donne sono territorio di conquista per lui, tali divergenze non sono cetamente casuali.
La direzione di Lester ha sicuramente inciso ma è l'interpretazione di Malcom McDowell che fa davvero la differenza e molti critici non lo ritenevano adatto al ruolo, al contrario credo sia una delle sue prove più scintillanti e complete, una recitazione mantenuta sul tono gogliardico a stretto contatto con la drammaticità che il mitico Malcom sa comunque sfoderare in qualsiasi momento, doti espressive del viso marcatissime sotto i suoi immensi occhi blu sono condite da un tempismo perfetto nell'uscita delle battute scandite con dizione english perfetta e piacevolissima per l'ascolto in lingua originale, il fisico asciutto in gran forma completa l'opera nelle scene d'azione fracassone nelle quali non sbaglia un movimento, soprattutto nel lungo ed estenuante duello a colpi di sciabola con Alan Bates in cui il pathos è affievolito dalle gag.
McDowell era nel pieno dello splendore, reduce da "Arancia Meccanica" e "Oh Lucky Man", "Royal Flash" è da considerare come la sua ultima grande interpretazione giovanile prima di un lento declino verso i problematici anni ottanta della sua carriera condita da eccessi a base di cocaina.
Malcom McDowell è uno degli attori mitici degli anni settanta ancora vivente e vederlo in un film che comprende nel cast altri due mostri sacri come Oliver Reed e Alan Bates è un'occasione unica ed irripetibile: le scene in cui interagiscono sono le più interessanti, da un lato Reed nel ruolo del gelido barone Von Bismark è messo a dura prova dalla verve di Malcom e rimane più defilato mentre Alan Bates nel ruolo del subdolo luogotenente del barone è uno spettacolo quando entra in azione e regge alla grande il confronto con Malcon sfoggiando un impeccabile autocontrollo e la classe da grande attore qual'era.
Il film oltre alla presenza di questi tre fenomeni del cinema britannico gode di una regia ricca e ingegnosa di Lester che mette in risalto locations bavaresi suggestive come la reggia di Wurtzburg o il castello di Liderhof, alcune sequenze anche fulminee colpiscono l'occhio la luce perfetta che le colora come la traversata sul ghiaccio in slitta e il duello fra la Bolkan e la corpulenta cantante lirica su uno sfondo della boscaglia che mescola l'arancio e il verde come in un quadro dell'ottocento, altre sequenze sono dei veri gioielli di montaggio nella migliore tradizione del Lester più british e meno yankee, il già citato duello fra Malcom e Alan mentre il castello è assediato pieno di stop and go ma la scena che più mi ha colpito per costruzione ed inquadrature è quella sul ponte nella foresta: si ha davvero l'impressione che gli attori possano precipitare da un momento all'altro grazie ai cambi di inquadrature continui dal campo lungo al primo piano dell'avversario di Flashman in bilico sul precipizio.
L'aggiunta dei costumi sgargianti e una fotografia luccicante farebbero presagire ad un film da non perdere, perchè allora fu un fiasco alla sua uscita e addirittura fu scorciato per renderlo più scorrevole causando la perdita di numerosi personaggi fra i quali quello dell'attore feticcio Roy Kinnear?
La risposta è semplice: "Royal Flash" è un film senza anima, con una storia scontata perchè già sentita e priva di colpi di scena, oltre a ciò Lester non ha trovato il giusto equilibrio fra avventura e commedia come avverrà ne "I tre moschettieri" di alcuni anni più tardi, sono poche le gag memorabili e le battute che fanno sorridere si cercano con il metal detector.... invano.
Il salto dalla finestra sul cavallo impagliato è una delle poche da salvare timidamente oltre a quelle rovesciate a ripetizione nel duello finale con il ponte levatoio che si sfascia e il lampadario che precipita sulla testa di Flashman, sono riprese e montate da Lester con la sua proverbiale maestria ma con scarso successo emozionale o comico, prevale quindi l'azione che insieme al resto di buono che c'è rende "Royal Flash" un film da vedere senza troppe aspettative soprattutto perchè come detto McDowell-Bates-Reed tutti insieme nello stesso film sono una caratteristica di unicità.
Malcom McDowell e Britt Ekland
La versione in blu ray del 2013 è arricchita dalla traccia commento di Malcom McDowell piena di aneddoti su Alan Bates e Oliver Reed durante la lavorazione, vorrei proprio trovarlo questo laser disc.
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