Regia di Ted Post vedi scheda film
Jed Cooper, mandriano scambiato ingiustamente per un assassino e ladro di bestiame, viene sottoposto a giustizia sommaria da parte di un gruppo di cittadini che decide di impiccarlo appena catturato, senza credere alla sua storia. Giudicandolo morto, lo lasciano ma Jed riuscità a sopravvivere, salvato da uno sceriffo locale che sta conducendo un convoglio di detenuti.
Condotto alla fine davanti al Giudice, viene giudicato innocente per la cattura del vero colpevole. Per tamponare la sua sete di vendetta, il Giudice gli propone di impiegarsi come vice-sceriffo e di arrestare semmai gli uomini che lo hanno aggredito, per consegnarli ad un giusto processo.
Cooper dovrà da un lato sedare i suoi impulsi, dall'altro comprendere il curioso fenomeno per cui la città - sede del tribunale e ovviamente delle esecuzioni per impiccagione - sia diventata meta turistica in occasione del lavoro (pubblico) del boia...
Clint Eastwood arriva a questo film dopo il ciclo degli spaghetti-western di Sergio Leone. Come attore, è sempre quello che il regista italiano aveva descritto, cioè con le due espressioni (con e senza il cappello). Ma ormai è qualcuno con uno spessore cresciuto: il personaggio è cucito a pennello per lui ed anche il Regista lo sceglie lui: riprende Ted Post che lo aveva diretto ai tempi della serie TV Rawhide.
Riprendendo la lezione del "realismo" italico, con quella cicatrice dovuta al cappio esibita in ogni scena, il Regista fa un'opera rivitalizzata, ma la storia è fiacca, l'azione è scarsa seppure sostenuta da buoni interpreti.
Siamo di fronte ad un western atipico, in cui il vero problema non è l'avventura tipica del mondo della frontiera, ma l'evoluzione della gestione della Giustizia, di cui non sempre la Legge è vera interprete.
Buone premesse, ma resa non eccezionale.
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