Regia di Larisa Shepitko vedi scheda film
questo è un pò il tipico film che mi mette in soggezione. sento di trovarmi di fronte a qualcosa di importante, riesco a riconoscere l'importanza ma non riesco a soppesarla esattamente. attori di un'enormità inqualificabile, soprattutto il supercattivo con la faccia da hannibal anni prima di hopkins. riesce a far sentire a pelle cosa può voler dire trovarsi di fronte alla morte certa. riesce a far toccare la guerra, la fuga, la morte per sfinimento, la battaglia per tirare avanti in mezzo all'orrore e al disgusto. soprattutto il terrore di fronte alla bocca di una mitraglietta. quello che si pensava il duro, l'eroe si palesa per quello che è... un uomo che non vuole morire e accetta di tutto per sopravvivere, anche l'annientamento di sè. alla guerra non c'è scampo. tutto distrugge e tutto contamina. non c'è la bellezza del fairplay e quando in apparenza c'è ha i connotati di un sadico con la tortura negli occhi glaciali contornati di nero. la guerra è la guerra, sporca, assassina,stupratrice e pedofila, che si vanta di rendere il peggio degli uomini per metterli prima o poi di fronte alla giustizia terrena e divina, tanto alte e intoccabili entrambe. ma che giustizia può esserci se agli uomini piace tanto sprecare le proprie risorse per distruggersi e uccidersi?
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta