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Pugni di rabbia

Regia di Claudio Risi vedi scheda film

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La recensione su Pugni di rabbia

di Donapinto
6 stelle

Danilo (Ricki Memphis) e' un giovane e onesto borgataro romano che si guadagna da vivere come idraulico. Grande appassionato di boxe, il sogno di Danilo e' quello di diventare un pugile professionista. Il giovane conosce e si innamora, ricambiato, di Tresir (Johara) una bellissima immigrata africana. La ragazza e' però schiava dell'eroina.                                                                                                   Reduce dal successo di ULTRA' di Ricki Tognazzi, uscito nella medesima stagione cinematografica, Il "poeta proletario" Ricki Memphis riesce ad ottenere il suo primo ruolo da protagonista assoluto. Il suo Danilo e' l'esatta fotocopia di Red, il personaggio da lui interpretato nel film di Tognazzi sopra citato: in ULTRA' cercava di fuggire dal mondo del tifo organizzato e rifarsi una vita, in PUGNI DI RABBIA la boxe e' invece il veicolo per fuggire dalla degradata periferia romana, dove droga e miseria la fanno da padrona. Pellicola che guarda al neorealismo italiano e a Pierpaolo Pasolini, con tanto di storia d'amore multirazziale destinata a finire in tragedia. Purtroppo il regista Claudio Risi non e' il fratello Marco e tantomeno Ricki Tognazzi, così queste ambizioni autoriali vengono sacrificate per un melodramma popolare piuttosto piatto e televisivo, dove non basta certo documentare la squallida periferia romana per ottenere risultati degni di un film ambizioso. Pellicola zeppa di stereotipi e luoghi comuni, che riesce a stare miracolosamente a galla solo per le buone intenzioni del regista e della storia. E' nell'ultima mezz'ora che però PUGNI DI RABBIA riesce a recuperare e a salvarsi da una profonda mediocrita', grazie alla trovata forse un po' effettistica dell'incontro clandestino nella sontuosissima villa al cospetto di un pubblico di gente ricca e annoiata (lo scontro di classe) e al ritratto, seppur marginale, del maturo allenatore di Danilo, tanto scorbutico e autoritario, quanto buono e paterno. Si chiude con un finale tanto riuscito quanto amarissimo.

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