Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Un ipnotizzatore e la sua complice scambiano un cameriere napoletano per il principe indiano che intendono derubare e lo inducono a partire per Capri, dove incontra una serie di personaggi fuori di testa. Commedia sbrindellata, senza nessi logici, condotta sul filo della follia e coronata da un lieto fine assurdo: una successione di scenette, più che un film. Comencini lascia Totò a briglia sciolta, e fa bene: si salvano solo lui e la fidata spalla Mario Castellani, aspirante attore teatrale frenato da un difetto di pronuncia, mentre gli altri personaggi di contorno hanno lo spessore della carta velina. Oltre al consueto repertorio (i tre anni di militare a Cuneo, la battuta finale “Siamo uomini o caporali?”), a Totò viene affidato addirittura il compito di leggere i nomi degli attori al posto dei titoli di testa: un’invenzione quasi d’avanguardia, per un’opera destinata a un pubblico popolare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta