Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
E' il secondo lavoro di Comencini: gli viene affidato un film con Totò, ovverosia un prodotto in cui la trama ha scarso spessore e l'unica cosa importante è riuscire a seguire passo passo le gag del principe, metterlo in condizione di esprimersi al massimo del suo agio. In effetti tutto funziona come da copione e probabilmente non si poteva chiedere nulla di più: risatine, doppi sensi, equivoci verbali ed una storia che ruota attorno all'istrionico protagonista; in sceneggiatura troviamo i volponi Metz e Marchesi (con il regista), pure loro impegnati sostanzialmente a svolgere un compitino ed a raggiungere la sufficienza. Sicuramente non è uno dei titoli memorabili della carriera di Totò, che in una scena pronuncia anche il suo noto motto 'Siamo uomini o caporali?'; ma l'eponimo film arriverà, curiosamente, soltanto sei anni dopo. Particolare l'incipit, con Totò a leggere di persona i titoli di apertura, sostituendosi alle classiche didascalie.
Capri. Un modesto cameriere viene scambiato per un facoltoso arabo; fa stragi di cuori e sta quasi per essere nominato imperatore dell'isola, quando l'equivoco viene sciolto.
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