Espandi menu
cerca
Possession. Legame di sangue

Regia di Waris Hussein vedi scheda film

Recensioni

L'autore

John_Nada1975

John_Nada1975

Iscritto dal 9 novembre 2023 Vai al suo profilo
  • Seguaci 7
  • Post -
  • Recensioni 406
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Possession. Legame di sangue

di John_Nada1975
4 stelle

E' sempre stato un titolo scialbo e fiacco, oltretutto affossato ancora di più se visto non con il doppiaggio cinematografico anni '70 ma nella edizione ridoppiata per la tv negli anni '90, che oltretutto è depurata da tutte le sequenze-poche-di violenza o linguaggio scurrile, situazioni morbose e sesso.

Waris Hussein non è mai stato un fulmine di guerra e lo ha dimostrato con i suoi film prettamente televisivi e piuttosto parrucconi, realizzati in seguito per la quasi totalità della sua filmografia. Qui aveva a disposizione una produzione Paramount, una buona fotografia di esterni newyorkesi ma anche in interni e al livello di poter competere con i migliori esempi del filone di "possessione", ma sdilinquisce il tutto anche per il non saper prendere una connotazione chiara. 

Alla fine infatti tutto si può ricondurre solamente ad una probabile vicenda di schizofrenia e doppia personalità, nella quale la possessione non viene supportata da alcuna sequenza convincente, tolta un paio di scene "a schiaffo" con teste amputate abbastanza ben fatte, e una I particolare di un rito domestico della santeria portoricana e che scivola incredibilmente nel ridicolo, mettendo in difficoltà pure le espressioni facciali di una interprete al meglio pure esteticamente-e supportata bene dai costumi- come Shirley MacLaine, che anche lei si chiede cosa ci stia facendo a quel punto, nello stesso film, per poi avere rifiutato il capolavoro friedkiniano onde non fare più "horror".

I personaggi oltretutto sono antipatici, non si capisce di cosa possano trarre il loro altissimo tenore di vita(del resto l'ambientazione nell'alta borghesia con servitù dei quartieri alti è la stessa de "L'Esorcista", ma lì realizzata molto meglio e senza neppure la pretesa come qui da alcune battute, di sottolineare una certa coscienza socioeconomica e sui punti di contatto tra i due film sempre evocati, mi fermerei qui), e non generano alcuna simpatia, seppure Perry King nel ruolo dissociato del personaggio che dà al film il titolo originale, ce la metta tutta.

Finale alla casa in spiaggia non cosi violento come si dice da qualche parte, certo che ragazzini di undici nudi e fatti ballare oggi sarebbero percepiti in una maniera forse diversa  che nel 1972.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati