Regia di Michael Schultz vedi scheda film
Un dirigente d’azienda ha sempre tenuto nascoste le proprie origini ebraiche e ha sposato la figlia del capo per pura convenienza. Scopre di avere un figlio nato dalla relazione giovanile con una coetanea nera, che lui aveva dovuto lasciare e che poi era morta. Il ragazzo è un tipo sgradevolissimo e sembra voler fare di tutto per procurargli guai; ma l’apparenza inganna. Il discorso razziale è trattato in toni leggeri, ma non significa che sia all’acqua di rose (da manuale il flashback che rievoca gli argomenti usati dal futuro suocero per convincere il genero ad anteporre la carriera all’amore); e comunque verso la fine la commedia si incupisce. Denzel Washington all’esordio non sfigura affatto accanto all’esperto George Segal. Particolarmente idiota il titolo italiano, che può far pensare erroneamente a uno spaghetti western; si poteva benissimo conservare l’originale (“Copia carbone”) e il suo arguto doppio senso: il figlio assomiglia al padre (al modo in cui una copia fatta con la carta carbone riproduce l’originale), però ne è una copia nera come appunto il carbone.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta