Regia di Amleto Palermi vedi scheda film
Don Pasquale, non avendo altre soddisfazioni nella vita, ama combinare matrimoni che però, alla lunga, non durano. Soprannominato ‘paraninfo’, ben presto don Pasquale diventa inviso a tutta la popolazione locale, specie quando tenta di maritare due sorelle zitelle a due suoi amici.
La breve, ma intensa stagione di Angelo Musco nel cinema vide questo Il paraninfo (o semplicemente Paraninfo) tra le prime pellicole interpretate dall’attore siciliano: una commedia sgangherata e ridanciana tratta da un testo teatrale del conterraneo Luigi Capuana, con una sceneggiatura di Amleto Palermi, che è anche il regista dell’opera. Palermi, buon mestierante dedito a un cinema popolare senza eccessive pretese, confezionava i suoi lavori con il minimo indispensabile di cura, non andando troppo per il sottile; basti pensare che in quello stesso 1934 uscivano sul grande schermo ben quattro titoli a sua firma, tra i quali anche L’eredità dello zio buonanima con lo stesso Musco protagonista. Il paraninfo è un filmetto strutturato addosso a un protagonista sopra le righe, senza infamia e senza lode, certo resistito all’inevitabile scorrere degli anni in maniera molto migliore di tante altre pellicole coeve troppo legate all’attualità; la storia di questo film è scevra da riferimenti concreti e i suoi personaggi sono macchiette più o meno definite (in genere meno) che lasciano il tempo che trovano, oltre a qualche risata facilotta, ma mai sforzata. Nel cast compaiono inoltre Camillo Pilotto, Enrica Fantis, Luisa Gargarella, Rosita Anselmi e Carlo Petrangeli. 3/10.
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