Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Si tratta di uno dei tanti film che venivano prodotti all'inizio degli anni sessanta, sfruttando brevi comparsate dei comici allora in voga. Qui sono in primo piano, in particolare, Walter Chiari e Raimondo Vianello, protagonisti di un episodio ciascuno. La maggior parte dei segmenti è poco divertente, tentando di colpire il lato pruriginoso, ma neanche troppo, in ossequio alla morale cattolica e alla censura, entrambe piuttosto forti nei due paesi della coproduzione: l'Italia papalina e la Spagna franchista (rappresentata da un paio di attori, come Calvo e López Vásquez). Dove il film si accende è quando entrano in scena Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, piuttosto giovani e freschissimi nella loro comicità ingenua ma ruspante. Naturalmente i due comici siciliani non possono sbizzarrirsi nei loro tipici giochi di parole e di mimica, come faranno in seguito, quando avranno acquisito una loro personalità definita, ma riescono a mettere a segno qualche bel colpo, come quando entrano in tribunale per la terza volta nella stessa mattinata, facendosi largo tra la folla gridando "abbonàti!", oppure quando vendono al turista tedesco una tomba etrusca con tanto di mummia incorporata (che è ovviamente Franco), con Ciccio che spiega come "nell'antica Grecia, gli Etruschi mummificavano i Faraoni". (12 novembre 2007)
Film ad episodi, tenuti insieme dall'espediente delle cause giudiziarie che si svolgono durante una giornata davanti a un giudice del Tribunale di Roma.
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