Regia di Gustav Machaty vedi scheda film
Una donna lascia l’anziano marito e intraprende una relazione con un giovane ingegnere: lui si suicida per la disperazione, lei rinuncia all’amante per i sensi di colpa. Il film viene ricordato unicamente perché contiene una scena di nudo integrale con la futura Hedy Lamarr, peraltro non ancora così abbagliante come sapranno renderla i truccatori hollywoodiani. Al di là dello scandalo che sollevò alla sua uscita, quello che resta oggi è un melodramma basico con i tre vertici di un triangolo che interagiscono in modo scontato, un rassicurante finale familista e una recitazione piuttosto statica. All’inizio sembra addirittura un film muto, perché per i primi 15’ nessuno dice una parola; e anche in seguito i dialoghi sono ridotti al minimo indispensabile. Comunque, più ancora che nei corpi umani, la sensualità è nelle ambientazioni naturali: animali e piante sembrano percorsi da fremiti erotici che una maliziosa macchina da presa sa cogliere e valorizzare a beneficio dello spettatore.
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