Regia di Massimo Manuelli vedi scheda film
Una donna si ritrova a vagare, per noia, nella Torino notturna; incontra per caso uno strano, ma simpatico fotoreporter, con il quale vive una serie di disavventure.
Per Massimo Manuelli questa è a tutti gli effetti la seconda regia in lungometraggio, dopo La strada al chiaro di luna (1981) che faceva parte del ciclo – produzione Rai – Il fascino dell’insolito; Una notte, un sogno è un film ambizioso, dalle atmosfere misteriose e profonde, in odore di racconto filosofico, scritto dallo stesso regista. Sergio Rubini è il più che valido protagonista, mentre per la sua controparte femminile viene scelta la francese Claire Nebout, che oltre allo sguardo magnetico purtroppo non ha carte da giocarsi; allo stesso modo il resto del cast non viene diretto in maniera adeguata e si ha spesso la sensazione che in scena qualcosa non funzioni, che la verosimiglianza dei dialoghi e delle situazioni sia prossima allo zero. In tal senso non aiuta, anzi peggiora la situazione, il doppiaggio. Non è male comunque l’idea del crescendo di disavventure con due protagonisti in apparenza distanti, ma legati dal dipanarsi delle vicende; il risultato a ogni modo lascia a desiderare da parecchi punti di vista, incluso il ritmo altalenante della narrazione. Simona Ventura, non accreditata, compare per una manciata di secondi e ha anche una fugace battuta (“Ciao”). Per Manuelli si tratta dell’ultimo lungometraggio diretto. 3/10.
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