Regia di Edmund Goulding vedi scheda film
E' un buon dramma a sfondo pacifista, ambientato in Inghilterra a ridosso dello scoppio della I Guerra Mondiale. Edmund Goulding dirige con agilità e spigliatezza, e gli attori fanno tutti il loro dovere. Paul Muni interpreta qui un medico dal cuore d'oro, ruolo molto diverso da quelli del gangster meagalomane o del galeotto che lo avevano reso celebre, e lo fa bene. Anche da questo si vede la stoffa di un attore.
I bersagli del regista sono qui una comunità di fedeli probabilmente anglicani, o comunque protestanti, che si sentono superiori agli altri e condannano senza appello chi ha sbagliato. Il personaggio della moglie del dottore, che fa parte della comunità, è un'arcigna matrona dal volto grifagno, sempre intenta a puntare il dito e a condannare anche chi vuole cambiare vita, anzi a impedirglielo. E' però un'infelice, e infatti ha sempre il mal di testa. Tra le tante virtù del marito non c'è purtroppo quella di sapersi imporre sulla moglie, quando questa passa il segno.
E' molto bella la scena finale, dove la domestica di casa viene messa in crisi dal bambino, che senza volerlo le fa vedere che male si sia comportata, e le si scioglie il ghiaccio che ha nel cuore.
Ho trovato incisiva la rappresentazione dei riflessi della dichiarazione di guerra tra la gente del popolo, che vede un folle entusiasmo accanto ad angherie perpetrate verso un innocente bottegaio tedesco e tutti gli stranieri. Meno, mi ha convinto, invece, il discorso del dottore verso la fine, che ha quella retorica che non è mai necessaria.
In ogni caso è un bel film della Hollywood degli anni d'oro, che non dovrebbe scontentare nessuno. Tra l'altro, a me è piaciuto decisamente più del molto più famoso "Grand Hotel", sempre di Goulding.
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