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Non entrate in quella casa

Regia di Paul Lynch vedi scheda film

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La recensione su Non entrate in quella casa

di alan smithee
5 stelle
JAMIE LEE...HORROR
Un crudele gioco a nascondino tra ragazzini attorno ai dieci anni, degenerato in una vera e propri caccia sadica, finisce per provocare un disgrazia ai danni della preda più vulnerabile, una ragazzina coetanei del branco, che cade da una finestra, morendo nello schianto al suolo.
Sei anni dopo, i protagonisti di quella torbida vicenda, mai chiarita nei dettagli e trattata come una disgrazia fortuita, sono oramai dei teenagers maturandi, ed il loro problema è organizzarsi per il ballo di fine anno.
Ma, proprio in quella occasione, un assassino comincia a perseguitare quei quattro, mostrando un rancore che in qualche modo lo collega a quel tremendo episodio rimasto nascosto.
Una sorta di tardiva punizione da legge del contrappasso si sta abbattendo sui colpevoli dell'epoca, chiamati ora a rispondere della loro sconsiderata azione.

La sorella della vittima, ovvero la tenace Kim, figlia del preside della scuola, cercherà di fermare quel pericoloso psicopatico, cercando anche di rimanere indenne alla sua furia senza scampo.
Opera terza del regista britannico piuttosto incolore Paul Lynch, Prom Night, ribattezzato da noi per puri scopi di rimando a ben più memorabile horror, come "Non entrate in quella casa", consente di ritrovare, impegnata in un puro survival horror, la regina del genere, divenuta tale grazie al meraviglioso capostipite carpenteriano di Halloween, un paio di anni prima: Jamie Lee Curtis, perfetta nel ruolo, sempre un po' uguale ma irresistibile, della vittima ma non troppo, ovvero della preda destinata a mostrare un gran carattere ed una robusta e risoluta tendenza a sopravvivere ad una minaccia più grande ed organizzata di sé.

Nel cast pure un serioso Leslie Nielsen, che appare e poi scompare senza un preciso nesso narrativo.
Il film, un po' datato e fiacco, si sviluppa lungo il suo scontato siparietto di morti, e gode tuttavia di numeri danzanti gradevoli, degni di un pseudo Grease in versione sanguigna e disco-dance.
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