Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film
Vorrebbe essere una commedia popolare con una storia arguta che prenda in giro i più classici luoghi comuni italioti: la famiglia, il lavoro, le vacanze e via dicendo; invece risulta solamente una messa in scena approssimativa condita da qualche volgarità di troppo, con una regia scialba ed una salva di caratteristi apprezzabili, ma certo non fenomenali (Magalli, Lionello, Teocoli, nonchè Bombolo, Cannavale e la moglie di Franco, la Troschel). Falle logiche a iosa e situazioni già straviste; Pippo Franco nella sua carriera meritava certamente di più, del resto questo era il gruppo di attori e sceneggiatori (Castellacci-Pingitore) fedeli, in cui è sempre rimasto per sua stessa volontà.
Pippo Sperandio sostituisce il proprio principale in una trasferta in Sardegna; lui crede di farlo perchè il capo ha un altro impegno, in realtà è perchè dei rapitori lo stanno puntando. Così accade, ma una volta rapito Sperandio rivela la sua identità e propone di aiutare i delinquenti a rapire il vero capo. L'operazione però non funzionerà...
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