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Non aprite quella porta parte 2

Regia di Tobe Hooper vedi scheda film

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La recensione su Non aprite quella porta parte 2

di undying
3 stelle

Passo falso di Hooper che - nonostante un budget sostanzioso, la firma alla sceneggiatura di LM Kit Carson e il prezioso contributo di Tom Savini - gira un seguito privo di ritmo e contenuto, affossato da una forma di ironia infantile, inadeguata al contesto.


The-Texas-Chainsaw-Massacre-2-1986

 

Texas, 1986. Sono passati dodici anni da quando Sally è riuscita a fuggire, a discapito della ragione, dalla prigionia e dalle macabre attenzioni di una famiglia cannibale, che sopravvive vendendo carne umana in punti di ristoro ambulanti. Gli omicidi sono continuati e continuano tuttora, come dimostra la triste vicenda di una coppia di teenagers che durante un viaggio in macchina incrocia Leatherface (Bill Johnson), finendo letteralmente massacrata. Nonostante le ostilità alle indagini e i dubbi circa la responsabilità dei delitti, manifestati dai suoi superiori, il tenente Lefty (Dennis Hopper) vuole rintracciare i colpevoli, con i quali ha un conto in sospeso. Decide quindi di sfruttare la registrazione audio dell'ultimo duplice delitto, effettuata da Vanita (Caroline Williams), una speaker della stazione K-Okla, che era in contatto telefonico con le vittime al momento dell'aggressione. Lefty chiede a Vanita di trasmettere via radio la registrazione, mettendone a repentaglio la vita. Subito dopo, infatti, la ragazza viene raggiunta da "Testa di latta" (Bill Moseley), un membro della famiglia cannibale, reduce dal Vietnam, e da Leatherface. Catturata e condotta al cospetto del capofamiglia (Jim Siedow), Vanita deve cercare di resistere mentre Lefty, armato di motosega, si dirige verso il macello, in cerca di vendetta.

 

"É un mondo di cane mangia cane..."

(Jim Siedow)

 

"Spèlla quel maiale e fallo a fette... vedrai che bella grigliata."

(Testa di latta)

 

Caroline Williams

Non aprite quella porta parte 2 (1986): Caroline Williams

 

A metà degli anni Ottanta Freddy Krueger aveva già contribuito a smitizzare il genere horror, presentandosi come icona del macabro inflazionato, ben poco spaventosa e molto ironica, non certo avara in fatto di battute grottesche. Hooper, probabilmente influenzato da questa nuova tendenza, decide di partecipare alla produzione del seguito di un classico, con la differenza, non di poco conto, che stavolta può puntare su un budget di circa 4.700.000 dollari. Una cifra da far tremare i polsi a un regista italiano dell'epoca (Fulci, ad esempio, girava Paura nella città dei morti viventi con poco più di 300 milioni delle vecchie lire, cioè a dire avrebbe potuto realizzare, con quel "capitale", qualcosa come 30 lungometraggi). Per risparmiare sulle spese (!), Hooper decide di girare lui stesso il film, dopo averlo scritto assieme a LM Kit Carson. Non solo, contribuisce anche alla realizzazione della fastidiosa colonna sonora (mal modellata, non troppo velatamente, sullo stile di Bernard Herrmann e dello Psyco di Hitchcock). Agli effetti speciali, nientemeno che il grande Tom Savini, che - assieme alla brava Caroline Williams - finisce per fare un lavoro spettacolare, anche se destinato a un prodotto che non lo merita. Già dopo mezz'ora, tra battute impronunciabili, al limite del pensabile, si capisce che Non aprite quella porta 2 è un passo falso. Uno dei tanti, troppi, nella carriera di Tobe Hooper. L'attore Dennis Hopper figura essere una delle molte scelte sbagliate: si muove sullo schermo sperduto e incredulo, certo di essere invischiato nella lavorazione di una pellicola inguardabile (dichiarerà, a ragione, di ritenere questo come il peggior film in cui abbia mai recitato). Con espressioni da Mister Magoo, armato di ben tre motoseghe, sproloquia frasi senza senso, finendo per agire come se fosse in un cartone animato della serie Looney tunes. A dispetto di scene splatter dettagliate e feroci, del tutto assenti nel primo capitolo, Non aprite quella porta 2 procede a fatica, conducendo lo spettatore verso un secondo tempo a dir poco delirante. Si stenta a credere che la sceneggiatura sia opera dello stesso autore che, solo un paio d'anni prima, aveva scritto quella di Paris Texas (Wim Wenders, 1984). Parolacce, ironia da scuola elementare e nonsense a non finire sono gli ingredienti di uno dei più brutti sequel nella storia del cinema horror. Un flop meritatissimo, difatti al botteghino stenta a recuperare metà del capitale investito, riuscendo a rientrare delle spese solo a distanza di trentacinque anni. Questa volta Leatherface è interpretato dal poco convincente Bill Johnson, sostituto (a minor costo) di Gunnar Hansen, mentre solo Jim Siedow - in un ruolo inclassificabile, al pari di quello riservato a Bill Moseley - era presente anche nel film del 1974. Non aprite quella porta 2 si riesce a vedere, con molta pazienza, solo per la strepitosa performance di Caroline Williams, l'unica che sembra credere veramente al progetto, ancora oggi sulle scene, spesso in ruoli da speaker radiofonica (cifr. Ten minutes to midnight).

 

Dennis Hopper

Non aprite quella porta parte 2 (1986): Dennis Hopper

 

Curiosità 

 

Chiarimenti che non appaiono nel film, in quanto contenuti in scene poi eliminate al montaggio:

 - Il cadavere che Testa di latta porta con sé è quello dell'autostoppista morto nel primo film, conservato come "souvenir".

 - Testa di latta non era presente durante gli eventi precedenti in quanto si trovava in guerra nel Vietnam, restando ferito in combattimento: questo è il motivo della placca metallica che porta in testa. Ha inoltre ricevuto un congedo dalle forze armate, assieme a una pensione che gli è servita per finanziare l'attività "alimentare" di famiglia. 

 

Hooper sembra essere stato ben poco attento sul set, a giudicare dall'enorme quantità di errori e sviste (in gergo bloopers) che sono state messe in risalto in questo lunghissimo elenco, pubblicato sull'Imdb.

 

Bill Johnson

Non aprite quella porta parte 2 (1986): Bill Johnson

 

Citazioni 

(I turpiloqui di Jim Siedow, fratello maggiore di Testa di latta e Faccia di pelle)

 

"I poliziotti non le pagano le tasse... e nemmeno i politici, nemmeno i divi del cinema. È solo la gente normale che paga le tasse, la povera gente. E il piccolo imprenditore, lo prende sempre nel culo."

(Jim Siedow)

 

"Il vecchio tranello... di fica e pisello: ci sei caduto anche tu! Devi scegliere: il sesso o la sega. Il sesso chissà che cazzo è... ma la sega è la famiglia!"

 

"Il nonno ha 137 anni, ed è ancora veloce come Jesse James..."

 

Caroline Williams

Non aprite quella porta parte 2 (1986): Caroline Williams

 

Critica (dall'altra parte) [1]

 

"Non aprite quella porta part 2 è sì una black comedy parodistica che gioca con gli stilemi della bad family (...) ma in epoca di blockbuster e VHS lo fa strizzando l'occhiolino alle platee post-adolescenziali cui si rivolge (e per cui qualcuno ha parlato di un tipo di 'comicità infantile'), senza risparmiarsi qualche granulo di critica sociale. Però Texas 2 non è un mezzo passo falso o almeno non necessariamente. Semmai Hooper gioca d'astuzia e, certo di non potersi spingere più in su dopo i fasti del 1974, cambia registro e non nega allo spettatore la facoltà di ricomporre le parti del dittico. Se là è il mito, qui - sembra suggerire il regista - è solo cinema horror mainstream. Perciò gli effetti splatter (di Tom Savini), la fotografia antinaturalista, l'apparato citazionista (Psyco, Il dottor Stranamore e lo stesso Texas 1) e l'umorismo marcato; perciò il senso di un'operazione che, grazie ai cinque milioni di dollari messi sul piatto dalla produzione, tenta di colmare ex post la penuria di mezzi del primo ('Quando i film sono diventati davvero sanguinari, ho pensato che Texas 2 dovesse essere per forza più sanguinario rispetto al primo... Magari ho avuto una reazione eccessiva a questa nuova tendenza cinematografica' - ha spiegato il regista a Nocturno). Anche così le aspettative sono andate fiaccate e all'uscita nelle sale la pellicola ha raccolto più di una stroncatura (celebre è quella del New York Times che ha liquidato l'ultimo film di Hooper per la sua regia 'sciatta') e l'abiura di quei fan che l'hanno derubricata ad opera minore di uno di padri del New Horror. Ci vorrà il nuovo Millennio per riabilitare l'intera operazione e riconoscerle una sorprendente capacità euristica. Perché Non aprite quella porta part 2 (...) non ha la resa del numero 1, non sa raccontare l'America del suo tempo, né parla delle pulsioni più insane che attraversano gli uomini ma grazie alla sua messa in scena - barocca, squinternata e demenziale -, costituisce uno snodo necessario alla riscoperta dello slasher degli anni Ottanta. Quelli che vanno dagli hippies agli yuppies. Quelli che si aprono e si chiudono al fragore di una motosega."

(Stefano Loparco)

 

scena

Non aprite quella porta parte 2 (1986): scena

 

Visto censura [2]

 

Il 17 gennaio 1987, Non aprite quella porta 2 ottiene visto censura n. 82201. Il film passa integrale, con l'unica limitazione che impone il divieto ai minori di 18 anni. Dal verbale allegato al nulla osta:

"La Commissione (...) esprime parere favorevole alla concessione del n.o. di proiezione con divieto per i minori degli anni 18, per il susseguirsi pressocchè continuato di scene orrifiche e raccapriccianti, di tonalità macabre e repellenti."

Metri di pellicola accertata: 3100 (pari a 113').

 

In occasione di una successiva revisione, datata 12 ottobre 1993, presumibilmente dovuta a una nuova uscita in home video, la distribuzione punta a ridurre il divieto ai minori di 14 anni, ottenendo il nulla osta n. 88442. Ci riesce, ma a prezzo di ampi tagli, che portano il metraggio a 2396 (87'40").

 

 

NOTE

 

[1] Recensione pubblicata su Nocturno n. 181 - Dossier: "Il texano dagli occhi di ghiaccio", pag. 66.

 

[2] Dal sito "Italia Taglia".

 

Bill Johnson, Caroline Williams

Non aprite quella porta parte 2 (1986): Bill Johnson, Caroline Williams

 

"Ma il cuore di certa gente non si domanda mai se valga la pena di fare tanta fatica per pompare sangue fino al cervello?"

(Paolo Cananzi)

 

Non aprite quella porta 2 (Tobe Hooper, 1986) - Clip

 

F.P. 26/06/2022 - Versione visionata in lingua italiana - DVD MGM (durata: 96'15")

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