Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
E' una storia impressionante, quella di Ida Nudel, scienziata (astrofisica) ebrea impaurita e maltrattata dallo schiacciante sistema statale sovietico; i fatti narrati sono realmente accaduti ed il film viene così dedicato dal regista alle persone che lottano per la propria libertà. Prodotto in collaborazione con la Rai, è un lavoro che anticipa di poco il crollo del muro (e dell'egemonia russa sull'est Europa, di conseguenza), ma che analizza questioni ormai già risapute nel mondo. Come critica politica perciò non ha troppo ampio valore, seppure tratti un tema non facile, ma va piuttosto apprezzato per l'interpretazione angosciante ed angosciata della Ullmann. Il ritmo è basso nonostante le tante firme in sceneggiatura (Badalucco, Bercovici, Drudi, Balchus e lo stesso regista); musiche di Ennio Morricone. 5,5/10.
Il dramma di una scienziata russa che, fra gli anni settanta ed ottanta, si vede negato il permesso di espatriare; ad una sua scatenata reazione (si ritiene controllata) viene spedita in un gulag siberiano. Da qui riesce però a fuggire ed a far conoscere la sua storia.
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