Regia di Daniel Haller vedi scheda film
Molto old style,molto Hammer style ma con una storia che si pone esattamente a metà tra l'horror e la science fiction,un guizzo di quasi modernità in un oceano di antiquariato d'occasione.Si parla di radiazioni e dei loro effetti destruenti e mutageni,ma al contempo c'è un paio di mostri tipicamente da horror d'annata che rendono il film una sorta di insalata mista che ricorda qualche opera minore del Corman degli inizi.Non dispiace ma neanche appassiona.E si nota tutta l'economia di realizzazione:dagli sfondi disegnati all'inizio quando il protagonista cammina a piedi attraverso una landa presunta devastata(naturalmente siamo ancora a una quarantina d'anni dalla computer grafica,i disegni che fanno da sfondo depongono a favore dell'amatorialità),alle venature verdi sul volto di Karloff nel finale che sono anch'esse disegnate e malamente sovrapposte al volto del grande Boris.Il quale recita soprattutto da seduto(fa la parte di un paralizzato).La pellicola è tratta da un racconto di Lovecraft.L'unica nota positiva è un discreto crescendo di tensione che si ha nel finale in cui le scenografie coloratissime(quasi pop art) la fanno da padrone.Molto più del mostro di latta che fa vedere la sua brutta faccia....
non memorabile
non si spreca più di tanto ma il suo sguardo buca sempre
la faccia non depone a suo favore
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