Regia di George Roy Hill vedi scheda film
Va comunque applaudito il tentativo - opera di Stephen Geller - di dare una compattezza ed un'omogeneità 'cinematografica' alla sceneggiatura tratta dal romanzo di Kurt Vonnegut; 'comunque' perchè si tratta di un'impresa realmente disperata, quella di traslare in immagini le parole dello scrittore americano. La professionalità di George Roy Hill e quella del protagonista Michael Sacks, chiamati entrambi a continui e forsennati cambi di registro, non possono fare molto di fronte all'imponente mole di suggestioni che Vonnegut esprime sulla pagina; inevitabilmente il film perde mordente in proporzione a quanto cerca di mantenere alto il ritmo. Oltrettutto le musiche di Bach eseguite da nientemeno che Glenn Gould non sempre risultano ficcanti, troppo 'classiche' in un simile impenetrabile caos post-postmoderno. Film biografico e di guerra, a tratti tragedia e in altri commedia, con un finale fantascientifico: tanta sostanza e, nonostante i comprensibili sforzi, troppo slegata. Affascinante ed incompiuto. 5,5/10.
Un anziano scrittore ripercorre la sua vita, soffermandosi in particolare sulla prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale, su un incidente aereo e sulla seguente operazione chirurgica che gli ha salvato la vita; nel finale l'uomo si ritrova su un altro pianeta...
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