Regia di Hugo Fregonese vedi scheda film
Interessante versione della storia di Jack lo squartatore, che cerca anche di spiegare le "motivazioni" del mostro, cioè il come sia diventato quello che è diventato. Quanto a questo, se da una parte ha avuto una madre tanto bella quanto vanitosa e crudele, dall'altra lui ne era praticamente innamorato di un amore incestuoso. Cioè, se lei era quello che era e lo ha ferito terribilmente, dall'altra in lui c'era già in partenza qualcosa di storto. Tuttavia, mi pare che il regista ne presenti la figura in modo molto clemente e che giustifichi quasi del tutto la sua ossessione per gli omicidi di attrici. Jack Palance è perfetto come personaggio oscuro e tormentato, infido e che nasconde qualcosa. E' interessante inoltre il paragone tra la padrona di casa e la bella e giovane nipote: la prima fiuta subito che in quel tizio c'è qualcosa che non va, mentre la seconda ne viene al contrario affascinata e non vede il male in lui finché non ci sbatte contro. Anzi, è una di quelle donne che si sentono attratte dai tipi misteriosi, salvo poi restarne tremendamente scottate.
Da rilevare anche il discorso sul potere redentivo dell'amore: benché sia discutibile il fatto che lui sia proprio "costretto" ad uccidere, dal momento in cui si sente amato trova per la prima volta la forza e il desiderio di uscire dalla tremenda spirale in cui si trova. Bella l'ambientazione, scura e nebbiosa.
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