Regia di Giancarlo Romitelli vedi scheda film
Uno dei tanti , mediocri , Spaghetti Western ....
La cosa più bella di questo film sono probabilmente le locations naturali : a parte qualche spezzone "generico " girato probabilmente nei deserti almeriani , mi paiono divise equamente tra gli aridi calanchi e le cave viterbesi , mescolate ad altre , più verdi , montagne laziali . A questi scenografici paesaggi , lo sconosciuto regista Giancarlo Romitelli dedica giustamente lunghissime inquadrature per allungare il brodo . Brodo che comunque fa fatica ad arrivare persino agli 80 minuti , almeno nella versione da me visionata . Storia molto ordinaria , che non si fa mancare quasi nessuno dei tipici sterotipi dello Spaghetti Western , dai vendicativi cacciatori di taglie alle bande di feroci banditi e di avidi trafficanti di armi , dai soldati blu con le divise appena uscite dalla lavanderia agli sceriffi corrotti , dagli stolti bandidos messicani alle lunghe , inutili scazzottate . E chi più ne ha , più ne metta ... Il protagonista è lo statuario Richard Harrison , che qui sfoggia un look che ricorda Kit Carson . Ma il nome più importante del cast è quello dell' inquietante Klaus Kinski ,
che non ha molto spazio ma lo occupa bene . Li affiancano alcuni discreti caratteristi dell' epoca , come Luciano Pigozzi , Vassili Karis e Tom Felleghy . Dignitosa colonna sonora classicheggiante di Luis Bacalov , ripresa anche da Tarantino , il quale avrà pure " riscoperto " questo film ( ricordate " King " Schulz di " Django Unchained " ? ) , ma non lo ha risollevato dalla mediocrità in cui galleggia ... Il mio voto è 4 ,5 .
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