Regia di Tonino Ricci vedi scheda film
Un gruppetto di discoli nel far west, dopo aver sentito per caso dei banditi parlare di una rapina in banca, decide di mettere in atto il colpo prima dei fuorilegge. I terribili bambini non solo riescono nell’impresa, ma restituiscono anche il maltolto dopo aver fatto arrestare i banditi.
Fresco reduce del grande successo de Le avventure di Pinocchio (Luigi Comencini, 1972), il piccolo Andrea Balestri – che era per l’appunto Pinocchio nel film televisivo – viene frettolosamente riciclato al cinema in questa sorta di spaghetti western ridanciano per famiglie, diretto da un esperto di cinema popolare nel senso più ampio del termine come Tonino Ricci. Ricci aveva appena tentato, a dire il vero con scarso successo, di ibridare il western all’italiana con la commedia sgangherata alla Bud Spencer & Terence Hill e aggiungendo pure un tocco di arti marziali nel precedente Storia di karate, pugni e fagioli; qui, con una sceneggiatura firmata da Roberto Amoroso e dalla premiata coppia Bruno Corbucci-Mario Amendola, il Nostro prova un trucco più semplice e lineare – e raggiunge con poca fatica il suo obiettivo. Kid il monello del west è un prodottino innocente e privo di grandi pretese che consta di un’ora e mezza di divertimento, azione e buoni sentimenti lontano da argomenti gravi e grevi, con lieto fine incorporato e morale positiva annessa. Distante dall’essere un capolavoro, naturalmente, ma a ogni modo una visione scorrevole anche grazie alla confezione ‘di mestiere’: fotografia di Silvio Fraschetti, scenografie di Franco Calabrese, colonna sonora frizzante quanto basta di Enrico Simonetti. Accanto al piccolo Balestri nel cast compaiono un po’ di volti della serie B cinematografica nostrana, da Franco Ressel a Remo Capitani, da Fortunato Arena a Carla Mancini, da Attilio Dottesio a Salvatore Furnari. 3,5/10.
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