Regia di Jerry Lewis vedi scheda film
Non so perchè, ma rivedendo questo film, che si può considerare, insieme all'incompreso "Le folli notti del dottor Jerryll", una delle pellicole maggiormente "strane" da lui prodotte, ho avuto come la sensazione che questo fosse un preludio al ben più collaudato e malinconico "La città delle donne" di Fellini ( eppure sarebbe uscito solo dicannove anni dopo!).Il perchè è semplice a spiegarsi: tali opere si devono pensare come due compendi e miscelanee ( seppur diverse) della stessa materia trattata, scomposta e riunita (qui piacevolmente, in Fellini oniricamente e nostalgicamente): la donna, un "tabù" ( coem un critico ha fondatamente detto) da sfatare per gli uomini e, in un secondo momento, ritrovare nelle sue componenti e determinazioni essenziali e inspecificabili ( basti pensare alla stanza dei desideri cretata appositamente da Lewis nel suo piccolo "harem"), per giungere, infine, a quella che si può definire la "casa madre", specchio ed armadio-contenitore dei sogni e passioni infantili e pre-natali degli uomini.
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