Regia di Mario Sequi vedi scheda film
Un contadino trova dei gioielli su cui pende una maledizione terribile. Non riesce a sbarazzarsene e non solo: la nuora il concupisce e in famiglia cominciano le disgrazie.
Drammone con morale, esplicita quanto terribile, questo Incantesimo tragico mantiene tutte le aspettative del titolo, compresa una certa asciutta pomposità. Quanto promesso dall' "incantesimo tragico", in effetti, compare in scena: d'altronde non c'è neppure molto altro intorno al tremendo maleficio cui la storia ruota attorno. La sceneggiatura firmata dal regista, da Vinicio Marinucci e da Luigi Bonelli è un ritratto sufficientemente riuscito di una famiglia modesta (contadini toscani) con tutti i pregi e i difetti, soprattutto focalizzandosi su questi ultimi, degli italiani; Sequi in quel periodo era piuttosto attivo e diresse qualche lavoro non disprezzabile, di simile stampo. Dalla metà degli anni Cinquanta diradò le regie e finì a dedicarsi anche a prodotti smaccatamente 'di genere', fra cui uno spaghetti western e perfino un paio di erotici. Qui ha a disposizione un discreto budget e un cast che comprende, fra gli altri, Rossano Brazzi, Massimo Serato, Franco Coop, Maria Felix, Charles Vanel, Irma Gramatica, Giulio Donnini e la piccolissima Paola Quattrini (6 anni, già alla sua seconda esperienza sul set); intense le musiche di Roman Vlad. 4,5/10.
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