Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Il fu grande Antonioni capita forse per caso sul set in un'opera sbagliata e da dimenticare.
Certe volte si guarda un film solo attirati dai nomi: qui, nella fattispecie Michelangelo Antonioni (che fu grande regista), Tonino Guerra (poeta, e tra gli sceneggiatori di Fellini), e Carlo di Palma (uno dei più famosi direttori della fotografia)
Eppure il film è brutto – detto banalmente. Da subito si nota che è fiacco. Quando si sentono i primi dialoghi, poi, si capisce che sono dozzinali. I personaggi, per di più, sono banali e incerti. Solo Tomas Milian offre qualche barlume di interesse, ma la ragazza (Daniela Silverio) è antipatica: è disinibita in formato “Emmanuelle” e finta saggia sputa-sentenze. Ma le sue frecciate fanno solo cadere le braccia.
Quanto alla fotografia, non ho avuto modo di valutarla liberamente, poiché la Rai ha mandato in onda un vide-tape d'annata piuttosto deteriorato, quando sicuramente potrebbero fare un riversamento digitale della copia del film che credo posseggano.
Se la pellicola sia il risultato di impulsi velleitari campati per aria, o se sia il frutto di costrizione, non lo so. A me pare, per la verità, che né Antonioni né Guerra credessero a quello che stavano facendo.
Fatto sta che il film è un fallimento, ed è meglio lasciar perdere.
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