Regia di Martin Ritt vedi scheda film
"Paul Newman E' Hud!",gridava la pubblicità di questo robusto melodramma familiar-western diretto da Martin Ritt,uno dei registi di fiducia del divo dagli occhi azzurri di "Butch Cassidy";premiato con tre Oscar,ma non per quello per Newman,che,come molte altre volte,si vide scivolar via la statuetta nonostante il coraggio di interpretare un personaggio sgradevole,cinico e poco raccomandabile,speculare a quello impersonato da James Dean ne "Il gigante".Ambientato in un'arido West moderno,dove la sopravvivenza è legata allo sfruttamento delle vacche,"Hud il selvaggio" si fa seguire soprattutto per la conflittualità inestricabile tra i consanguinei personaggi,legati tra loro e incapaci di coesistere pacificamente:Paul Newman si fa riconoscere come quel grande attore che ha saputo essere nell'emblematica scena finale,in cui ,appoggiato a uno stipite, mostra l'espressione inquieta di chi è roso da una miriade di dubbi,salvo mandare tutto al diavolo con un gesto della mano,e tornare a essere il peggior se stesso.
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