Regia di John Hough vedi scheda film
Ultimo capitolo della trilogia dedicata alla storia dei Karnstein che questa volta si avvale della presenza di Peter Cushing che ancora una volta incarna il ruolo del cacciatore di vampiri, ovvero un uomo di nome Gustav Weil che è il capo di un'organizzazione religiosa dedita alla cattura delle streghe condannate a bruciare sul rogo se ritenute colpevoli durante il processo. Dunque, questa volta la tematica sul vampirismo viene affrontata in maniera più seria e gravosa. Abbandona definitivamente i siparietti erotici saffici per dedicarsi a tematiche sataniche più spaventose del solito, a trucchi ed effetti speciali terrificanti, ad uno splatter indimenticabile e ad altre sequenze parecchio inquietanti ed intriganti. La tensione sale spesso alle stelle, le ambientazioni antiche sono più suggestive che mai e i personaggi in questo caso sono tutti molto ben caratterizzati ed accattivanti, soprattutto il misterioso conte Karnstein, interpretato dal bravissimo Damien Thomas.
La trama è ricca di situazioni coinvolgenti ed affascinanti e questa volta, ripropone la resurrezione di Mircalla come elemento marginale perchè si occupa maggiormente di mostrare le vicissitudini di Frieda e Maria, le nipoti di Gustav Weil, due gemelle molto diverse fra loro, poichè Maria è molto buona e sensibile, mentre Frieda è cinica e cattiva e si sente così attratta dal fascino del male che si lascia conquistare e vampirizzare dal conte Karnstein. Le psicologie così opposte delle due sorelle si rivelano interessantissime in quanto verso le sequenze finali del film, danno modo di capire fino a che punto possano arrivare a spingersi bontà o cattiveria. Infatti, quando Frieda rivela la sua nuova natura e viene scoperta proprio dalla zio, pur di non bruciare sul rogo, accetta di fingersi Maria su consiglio del conte che riesce a scambiare i loro abiiti e posizioni prima che sia troppo tardi. Un comportamento orribile da parte di una sorella, ma è altrettanto sconcertante notare che la vera Maria, anche quando sta per essere bruciata perchè creduta da tutti Freida, non rivela di essere stata scambiata. Non nasconde di essere terrorizzata all'idea di morire, ma tace forse per proteggere la sorella a causa dell'affetto incondizionato che nutre per lei. Sebbene alla fine comunque l'equivoco viene risolto, questo ritratto delle due facce di una medaglia, amore ed odio immensi cioè, ha un impatto toccante e di grande effetto sullo spettatore. L'epilogo in cui Maria viene naturalmente salvata, si rivela la parte più avvincente della storia, in quanto è ricco di colpi di scena e di sequenze emozionanti che tolgono il fiato. Dunque, per la sua qualità e per tutto quello che riesce ad offrire, questo film probabilmente è il migliore della saga, ma anche uno dei più belli della Hammer Film Productions.
Sempre ottimo ed incisivo.
Molto brava, convincente ed espressiva.
Candida e dolce come doveva apparire. Brava.
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