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Un americano a Roma

Regia di Steno vedi scheda film

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La recensione su Un americano a Roma

di Furetto60
8 stelle

Leggendaria ed esilarante commedia di Steno. Alberto Sordi in una delle sue macchiette più riuscite

Il grandissimo regista Steno, girò questa indimenticabile perla, dopo che il personaggio di Nando Mericoni si era già affacciato con successo alla ribalta cinematografica con “Un giorno in pretura”, diretto dallo stesso Steno,in cui questo “americano di borgata” si ritrovava nudo, dopo che degli scugnizzi birichini, gli avevano sottratto i vestiti mentre era intento a fare il bagno nel Tevere. In “Un Americano a Roma” è di nuovo lui Nando,il nostro Albertone nazionale, alto, aitante,munito di bracciale di cuoio borchiato, con una maglietta bianca attillata, l’immancabile jeans, un cinturone da cowboy ,la camminata alla John Wayne, e un idioma di tipo “ awanagana” entrato nel mito, "Nando" per tutti, ribattezzatosi "Santi Byron, è l'Al Capone di Trastevere, il Buffalo Bill di Villa Borghese,il Marlon Brando dei poveri, chiama nel suo “americano” la sua fidanzata Elvy,i suoi genitori Papi, Mami, ma soprattutto vive ogni situazione quotidiana, come se fosse sul set di un film statunitense. Storia farsesca, dalla sferzante e irresistibile satira di costume sull'Italia del dopoguerra e i tanti seguaci delle mode d'oltre oceano, infatuati dello stereotipo della grande nazione, che masticavano chewing gum e inseguivano il sogno americano.”Bisogna esse padroni della lingua.. .all right? all right “Una lingua tutta da ridere, inventata all’uopo, con estrosità da Nando, che ignora l’americano, ma parla il suo romanesco americanizzato, Mericoni sogna un'America che fa colazione con cornflakes, ketchup .Quando torna a casa e si appresta a consumare la cena, in prima battuta scarta i :”...Macaroni! uhm macaroni! Questa è robba da carettieri. Io nu’ mangio macaroni, io so’ americano,”ma dopo aver appena saggiato un panino all’americana con mostarda e marmellata,sputa disgustato e ritorna sui suoi passi” Puah! Ammazza che zozzeria, ahò! Macaroni m’hai provocato e io te distruggo, macaroni! Io me te magno! Questo o damo ar gatto! Questo ar sorcio, co questo ce ammazzamo e cimici”. Una scena costruita con una strabiliante creatività, ormai divenuta leggendaria, girata con un solo ciak, finita incorniciata in quasi tutte le trattorie romane, anche a Little Italy. Kansas City, idolatrata da Nando e anelata come città magnifica per viverci, ha moralmente ricompensato Sordi, tributandogli la cittadinanza onoraria. Vagheggiando di partire per gli Stati Uniti, il macchiettistico anti-eroe, non si risparmia incontri e peripezie sempre molto esilaranti, prima con i soldati americani che lo prendono per un sabotatore,poi alle prese con una pittrice di New York che vorrebbe ritrarlo in costume da antico romano,infine dispensando consigli maldestri ad una coppia di veri turisti americani, che a causa delle sue indicazioni, finiscono nel fiume con la moto, arriva perfino ad arrampicarsi sul Colosseo, minacciando di uccidersi se l'ambasciata gli rifiuta il visto. Il grandissimo Monicelli, sosteneva che il segreto della commedia all’italiana, era quello di riuscire a parlare di temi seri, prendendosi in giro e utilizzando un tono leggero e dissacratorio, dal  carattere goliardico. Questa commedia geniale raccoglie proprio il suo insegnamento, usando caricature comiche, per denunciare una esterofilia filoamericana, che si stava diffondendo negli anni del dopoguerra. Film strepitoso che consentì ad Alberto Sordi di realizzare una delle sua macchiette più riuscite.

 

 

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